Martedì XXVI Settimana del Tempo Ordinario
Dn 7,9-10.13-14 Sal 137 Gv 1,47-51
Santi Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, festa
La liturgia ci dona di ricordarci degli angeli o, meglio, del servizio che gli angeli offrono al Figlio dell’uomo e a ciascuno di noi. Nella profezia del profeta Daniele leggiamo che “mille migliaia lo servivano e diecimila miriadi lo assistevano”. È bello sapere che esistono così tante persone talmente intime a Dio da poter essere suoi servitori, servendo altri. Cioè noi, come Natanaele, viviamo la vita con le sue sfide, spesso con impegno e dono gioioso di noi, altrettante volte forse con paura e con dubbio. Ma ci sono sempre anche gli angeli nelle nostre vicende, spesso senza che ne abbiamo piena coscienza. Dio li mette al nostro servizio perché abbiamo un senso più profondo della sua santità e assieme un senso di grande fiducia, perché loro vedono la sua gloria e sono nostri amici. Quando, come è stato per Natanaele, riconosciamo la divinità di Gesù e la cerchiamo con tutto noi stessi, ci viene data la promessa della vita interamente condivisa con Dio. È simbolo degli angeli che scendono e salgono davanti a Dio: il cielo è aperto sulla terra, non dobbiamo temere. Il Signore vuole fare con noi cose grandi e, se lo vogliamo, non mancherà mai il suo aiuto.
Signore, i tuoi arcangeli ci proteggano e ci spronino al bene più grande.
Dalla vita Prima di Tommaso da Celano [FF 519]
Sia benedetto e glorificato Dio, unico e sapiente, che rinnova i suoi miracoli per confortare i deboli e mediante le meraviglie visibili conquistarne gli animi all’amore di quelle invisibili! O meravigliosa e amorosa disposizione divina, che per fugare ogni dubbio sulla novità del prodigio, ha compiuto prima con infinita misericordia in Colui che venne dal cielo quello che poi avrebbe realizzato nell’uomo della terra! E veramente il padre della misericordia (2Cor 1,3) ha voluto mostrare di qual premio sia degno colui che si sarà impegnato ad amarlo con tutto il cuore: essere cioè accolto tra le schiere più elette e vicine a Dio, quelle degli angeli.