#comeGesù IV Quaresima

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IV Domenica di Quaresima LAETARE – Gv 3, 14-21

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».

GESÙ, NELLA VITA SI PUÒ CAMBIARE? COME SI FA?

NICODEMO E LE SUE DOMANDE: Nicodemo, di notte, si stacca dal suo gruppetto di potere che lo fa sentire sicuro, e cerca Gesù. Quando il Maestro gli dice: “bisogna rinascere dall’alto”, lui risponde con un dubbio “come è possibile?” [Gv3,3-4]. Nicodemo è interprete delle nostre perplessità: si può cambiare? Come posso guardare alla mia vita con fiducia? Chi mi dà la speranza?

♦  GESÙ E LA RISPOSTA: davanti agli occhi di Nicodemo Gesù pone la prospettiva della croce: trasformando la sua croce in dono di salvezza per tutti, Gesù trasforma ogni nostra croce. Per questo bisogna che sia innalzato, per noi.

♦  IL SERPENTE E IL SUO MORSO: non capisce Nicodemo: Gesù è un potente sconfitto? Noi spesso ci illudiamo che le risposte arrivino dalla nostra presunta scaltrezza di pensiero, che sappiamo noi – quasi meglio di Dio! – come dovrebbero andare le cose. Questo è veleno del serpente che è bugiardo, invidioso, seduce per rovinare, incita a vantarci delle nostre opere. Cioè: inietta l’incapacità di amare.

 

  Cosa BISOGNA fare per cambiare? Dal Vangelo alcune potenti gocce di antidoto:

 

☀ RINASCI QUANDO SEI SOTTO LA CROCE: Nicodemo capirà quando guarderà Gesù morire in croce perché, proprio lì, vede un uomo che ama e perdona. Vede il rispetto umano che abbraccia l’imperfezione, l’amore che trasforma ogni fragilità, anche il dolore del morire. Ci crederà Nicodemo che la forza umile dell’amore, del saper perdere, è l’unica via per una vita luminosa. È nel dare priorità al bene altrui che la vita si trasforma in gioia.

☀ GIOCA TUTTO: se abbiamo il coraggio di guardare Gesù crocifisso, senza sconti, sofferente nell’amare; se lo vediamo innalzato proprio “per me”, allora si ribalta tutto di noi. Forse per questo la croce ci spaventa. Finché cambia un aspetto del mio carattere che mi fa soffrire, che sminuisce la mia immagine, diciamo: “ok, ci sto”. Ma la novità della croce non è per un ritocco: cambia l’impostazione di fondo della nostra vita, invita a dire “mi abbandono a Te, con il tuo amore fai di me ciò che vuoi”. Così Nicodemo diventa “nuovo”: accogliendo un Dio che muore per amore.

☀ CHI INIZIA? Non si parte da noi, ma da Gesù. I nostri sforzi per cambiare hanno le gambe corte, non durano. Anche a noi, come a Nicodemo, Gesù dice: “non ti meravigliare” [Gv 3,7] per questo: divenire nuovi è opera dello Spirito che ci fa conoscere la dolcezza del morire per rinascere.

Con Francesco d’Assisi

Anche per San Francesco stare sotto la Croce è stato sorgente di vita nuova: nella chiesetta di San Damiano, «pregando inginocchiato davanti all’immagine del Crocifisso, udì queste parole per tre volte: “Francesco, va’ e ripara la mia chiesa che, come vedi, è tutta in rovina!”» [FF 1038]. Si è fidato, si è messo in cammino sulle orme di Gesù e si è ritrovato felicemente trasformato dalla sua bontà, fino a dire: «Non ho bisogno di molte cose: conosco Cristo povero e crocifisso» [FF 692].

«Nulla di voi trattenete per voi»
[San Francesco, FF 221]

Inginocchiamoci in umile ascolto davanti alla Croce.

 

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