Giovedì V Settimana di Quaresima
Is 7,10-14; 8,10 Sal 39 Eb 10,4-10 Lc 1,26-38
Annunciazione del Signore, solennità
L’angelo saluta Maria come la piena di grazia, come la favorita da Dio: il favore di Dio è con te. Maria, riceve il saluto riservato ai grandi uomini della storia ebraica, a persone con una missione importante nel Piano di Dio per l’umanità, come Mosè, Geremia, Gedeone. L’annuncio che l’angelo le fa, narra la promessa che è nella storia del suo popolo, nelle sue origini, e racconta di Davide, di Giacobbe. E cosa fa Maria? Maria rimane turbata e si domanda qual è il senso di quel saluto. Con la sua fede, entra nella sua storia, si mantiene aderente alla realtà e si raccoglie per coglierne il significato. Maria compara nel suo cuore la realtà con la promessa contenuta nella Scrittura. Quando il Signore ci raggiunge con una annunciazione, lo fa attraverso la nostra storia che ben conosciamo e dalla quale si tramanda la nostra salvezza. Siamo chiamati ad accogliere il favore di Dio che è Parola eterna. E con Lui possiamo dire il nostro sì dentro la nostra storia. Qui è la salvezza, perché la fede non è un salto nel buio, ma è entrare, con i piedi per terra e lo sguardo rivolto al cielo, nella realtà, nella vita concreta, nello stare al mondo.
“Ave Signora, santa regina, santa genitrice di Dio, Maria” (FF 259)
Dalla Lettera ai fedeli [FF 181]
L’altissimo Padre celeste, per mezzo del santo suo angelo Gabriele, annunciò questo Verbo del Padre, così degno, così santo e glorioso, nel grembo della santa e gloriosa Vergine Maria, e dal grembo di lei ricevette la vera carne della nostra umanità e fragilità.