#comeGesù II Pasqua

II DOMENICA DI PASQUA, della Divina Misericordia – At 4,32-35; Gv 20, 19-31
La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune. Con grande forza gli apostoli davano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti godevano di grande favore. Nessuno infatti tra loro era bisognoso.
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
COME TU, GESÙ RISORTO, CI RENDI TUTTI FRATELLI?
♦ Oggi la chiesa celebra la “domenica della divina misericordia”. Cosa significa?
♦ Noi conosciamo la vita, gli altri, attraverso diversi modi: intuizione, ragione, giudizio, affetto… Dio conosce tutto attraverso la sua divina misericordia e, grazie alla Pasqua di Gesù, dona a noi la stessa meravigliosa possibilità. La misericordia è l’unica vera forma di conoscenza, perché dona l’intelligenza per comprendere in profondità il mistero della vita: il creato, le persone, noi stessi e anche Dio. È intelligente chi è misericordioso.
♦ La misericordia di Gesù oggi ci presenta un miracolo molto bello. Il Vangelo inizia con un clima pesante: sono un gruppo di persone impaurite, incapaci di fiducia reciproca, Tommaso non crede ai suoi amici, non trovano la strada… Poco tempo dopo la comunità è trasformata: si ascoltano, tutto è condiviso, testimoniano la risurrezione di Gesù. Bello.
♦ Sappiamo, è vero, che è un “miracolo fragile”, perché fragile è il cuore dell’uomo che cede al peccato dell’autonomia. Arriveranno nella comunità anche le contese. Il peccato fa credere che la vera libertà sia nello spezzare i legami con la creazione (mi permetto tutto); con l’altro (se non mi gratifica); con Dio stesso. Frutto: solitudine e divisione.
∗ Ma il miracolo c’è stato e si è ripetuto, grazie a Dio. Cosa è successo?
Come hanno fatto a legarsi e ri-legarsi così tanto profondamente?
Come si fa ad essere FRATERNI?
☀ FEDE: è l’esperienza di fede nel Signore Risorto che ci crea come fratelli. Lui ci attira a sé (lo ha promesso!) e, solo mentre non opponiamo resistenza a Lui e ci lasciamo amare, ci comprendiamo come fratelli e sorelle. La fede, che mi fa dire e cercare il “mio Signore e mio Dio!”, mi fa scoprire gli altri come fratelli e sorelle. Ci vuole preghiera…
☀ PERDONO: la vita comune (coppie, fraternità, …) non è esente da delusioni, difetti che si ripetono. È più facile chiudere la porta, arrabbiarsi e dare colpe e giudizi. In Gesù Risorto abbiamo la possibilità di esercitarci nella misericordia. Il Signore non vuole che ripensiamo continuamente alle cadute nostre o altrui, ma che guardiamo a Lui, e come Lui facciamo: “nelle cadute vede dei figli da rialzare, da amare con misericordia” (papa Francesco).
☀ GENEROSITÀ: la risurrezione di Gesù dona una nuova mentalità. Ci immette in un orizzonte di eternità dove tutto è ricevuto. La logica del “questo è mio, questo è tuo” è vinta dalla bellezza della condivisione e dalla coscienza di essere voluti bene da morire. Questo basta.
Con Francesco d’Assisi
“Fratelli tutti” [FF 155], scriveva san Francesco d’Assisi per rivolgersi a tutti i fratelli e le sorelle e proporre loro una forma di vita dal sapore di Vangelo [FT 1]. Quale il “segreto” di san Francesco? O, meglio, quale segreto Gesù ha suggerito a lui? La MINORITÀ: quella di Gesù che si è fatto minore svuotandosi di ogni prerogativa divina. Per questo san Francesco invita a considerare gli altri superiori a sé, ad essere “sottomessi” agli altri per amore di Dio [FF 24 ]. Non servilismo, ma amore capace di dare più spazio all’altro, di stimarlo e amarlo. Se qualcuno sbaglia, lo stile minore invoca “che tu possa attirarlo al Signore e abbi sempre misericordia di tali fratelli” [FF 235].
«E mostrino con le opere l’amore che hanno fra di loro» [San Francesco, FF 37]
Cosa in me vuole trasformare (= rendere fraterno) la Risurrezione di Gesù?