Che cosa vuoi?

Febbraio 28, 2022
Lunedì VIII Settimana del Tempo Ordinario
1Pt 1,3-9 Sal 110 Mc 10,17-27
«Che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Il Vangelo di oggi ci insegna che la risposta dipende dal nostro desiderio. Per avere la salvezza è sufficiente rispettare i comandamenti che riguardano il rapporto con i fratelli. Ma all’uomo inginocchiato ai suoi piedi questo non basta. Desidera di più. Allora Gesù «fissando lo sguardo su di lui, lo amò». Quello che viene dopo non è più un comando da rispettare, ma è l’offerta che Gesù stesso, il Maestro Buono, fa di se stesso e di tutto il suo amore. Se è questo di più che desideriamo, se vogliamo accogliere questo amore personale, unico e totalizzante, l’unica strada è sceglierlo in modo altrettanto personale, unico e totalizzante. Per questo l’invito a lasciare tutto, donandolo ai poveri… così da non avere più nulla che possa trattenerci o tentarci di tornare indietro, ed essere liberi di seguire Gesù.
Fa, o Signore, che impariamo a fissare lo sguardo su di Te, per trovare il coraggio di lasciare ciò che ci da sicurezza ma ci impedisce di accogliere il tuo amore.
Dal “Privilegio di povertà” [FF 3279]
Desiderando dedicarvi al solo Signore, avete respinto la brama delle cose temporali. Perciò, venduto tutto e distribuitolo ai poveri, vi proponete di non avere assolutamente alcuna possessione, aderendo in tutto alle orme di colui che per noi si è fatto povero… Certamente colui che nutre gli uccelli del cielo e veste i gigli del campo, non vi farà mancare il vitto e il vestito, finché nella vita eterna passerà davanti a voi e vi somministrerà se stesso, cioè quando la sua destra vi abbraccerà con felicità più grande, nella pienezza della sua visione.
Parola del Giorno
Febbraio 28, 2022
Lunedì VIII Settimana del Tempo Ordinario
1Pt 1,3-9 Sal 110 Mc 10,17-27
«Che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Il Vangelo di oggi ci insegna che la risposta dipende dal nostro desiderio. Per avere la salvezza è sufficiente rispettare i comandamenti che riguardano il rapporto con i fratelli. Ma all’uomo inginocchiato ai suoi piedi questo non basta. Desidera di più. Allora Gesù «fissando lo sguardo su di lui, lo amò». Quello che viene dopo non è più un comando da rispettare, ma è l’offerta che Gesù stesso, il Maestro Buono, fa di se stesso e di tutto il suo amore. Se è questo di più che desideriamo, se vogliamo accogliere questo amore personale, unico e totalizzante, l’unica strada è sceglierlo in modo altrettanto personale, unico e totalizzante. Per questo l’invito a lasciare tutto, donandolo ai poveri… così da non avere più nulla che possa trattenerci o tentarci di tornare indietro, ed essere liberi di seguire Gesù.
Fa, o Signore, che impariamo a fissare lo sguardo su di Te, per trovare il coraggio di lasciare ciò che ci da sicurezza ma ci impedisce di accogliere il tuo amore.
Dal “Privilegio di povertà” [FF 3279]
Desiderando dedicarvi al solo Signore, avete respinto la brama delle cose temporali. Perciò, venduto tutto e distribuitolo ai poveri, vi proponete di non avere assolutamente alcuna possessione, aderendo in tutto alle orme di colui che per noi si è fatto povero… Certamente colui che nutre gli uccelli del cielo e veste i gigli del campo, non vi farà mancare il vitto e il vestito, finché nella vita eterna passerà davanti a voi e vi somministrerà se stesso, cioè quando la sua destra vi abbraccerà con felicità più grande, nella pienezza della sua visione.
Parola del Giorno