Venerdì V Settimana di Quaresima
Ger 20, 10-13 Sal 17 Gv 10, 31-42
“Anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre”.
Nell’Antico Testamento le opere costituiscono la storia rivelata da Dio nella sua verità e il valore della Creazione.
E in Gesù? Gesù è sempre in azione: prega, guarisce, annuncia, esorta, incontra … la sua vita è un’opera costante. L’opera è Lui stesso che rinuncia a sé stesso, e ciò che compie è per testimoniare e glorificare il Padre.
In un altro passo del Vangelo di Giovanni, Gesù dice che l’opera di Dio è credere in Colui che lo ha mandato. Ecco che Gesù è l’opera per eccellenza, nel quale credere per compiere anche noi opere eccelse secondo il Padre! È il consiglio che il Signore aveva dato anche ai Giudei che però volevano lapidarlo passando per la via presumibilmente giusta e risolutrice per evitare di camminare nell’umiltà e nella rinuncia di sé … Anche a noi oggi viene dato lo Spirito Santo perché possiamo agire non per noi stessi, ma per il Padre. A che punto sono?
Donaci Signore di saper continuare la Tua opera di testimonianza alla verità e di servizio.
Dalla Regola non bollata [FF 25]
E sia loro lecito avere gli arnesi e gli strumenti necessari ai loro mestieri. Tutti i frati cerchino di affaticarsi nelle opere buone; poiché sta scritto: fa’ sempre qualche cosa di buono, affinché il diavolo ti trovi occupato, e ancora: l’ozio è il nemico dell’anima. Perciò i servi di Dio devono sempre insistere nella preghiera o in qualche opera buona.