Venerdì IV Settimana di Pasqua
At 13,26-33 Sal 2 Gv 14,1-6
Nel tempo pasquale Gesù parla molto del Padre, di Colui che gli dà la vita. Ecco perché Gesù è affidabile.
Ci lascia il sua testamento spirituale: seguire Dio Padre e Lui, e avere fede nell’oggi, e avere fede nel futuro preparato per ognuno di noi. Perciò l’invito è stare sempre con Lui come Lui è sempre con il Padre. Un legame intenso da approfondire nel cammino come ha fatto il Signore, dall’Incarnazione alla passione e morte. Un legame intenso fatto di preghiera e di scelte concrete. Via e fede, camminare fidandoci per avere vita. Passare per Lui, la Via vivente, per poter entrare e saper stare nella dimora accogliente del Padre. Mi domando: quale dimora desidero? Mi fido di Te Signore?
Signore, donaci una stabile dimora dove poter gioire della Tua presenza.
Dalla Leggenda dei tre compagni [FF 1409]
Le visite ai lebbrosi accrebbero la sua bontà. Conducendo un suo compagno, che aveva molto amato, in località fuori mano, gli diceva di avere scoperto un grande e prezioso tesoro. Quello ne fu tutto felice e volentieri si univa a Francesco quando era invitato. Spesso lo conduceva in una grotta, presso Assisi, ci entrava da solo, lasciando fuori l’amico, impaziente di impadronirsi del tesoro. Francesco, animato da un nuovo straordinario spirito, pregava in segreto il Padre; però non confidava a nessuno cosa faceva nella grotta; Dio solo lo sapeva, e a lui incessantemente chiedeva come impadronirsi del tesoro celeste.