Lunedì XVI Settimana del Tempo Ordinario
Mi 6, 1-4.6-8 Sal 50 Mt 12,38-42
Per i farisei Gesù è qualcuno di “pericoloso”, da far fuori, perché mina ciò su cui basano tutto il loro potere: la loro interpretazione cieca e ottusa della Legge, che li mette al di sopra di tutti. È una strada pericolosa quella scelta da questi uomini. Finiscono infatti per mettersi contro Dio, nell’illusione di essere dalla Sua parte. Ma c’è un segno chiaro, che può aiutare anche noi a comprendere dov’è il vero. Ci “è stato insegnato ciò che è buono e ciò che richiede il Signore da te: praticare la giustizia, amare la bontà, camminare umilmente con il tuo Dio” (Mi 6,8). Gesù in tutta la sua vita ha indicato che la vera giustizia è la misericordia, ha rivelato la bontà del Padre, ha dato l’esempio facendosi uomo, umilmente, abbassandosi fino alla morte in croce. Se spogliamo il cuore dal nostro io, saremo capaci di riconoscere, con grande stupore, i tanti piccoli segni della bontà del Signore Gesù, colui che è “il più grande” di tutti, perché si è fatto più piccolo di tutti.
Oggi, o Signore, donaci di non indurire il cuore, ma di ascoltare la tua voce e riconoscere la tua presenza
Dalla Vita prima di Tommaso da Celano [FF 467]
Meditava continuamente le sue parole e con acutissima attenzione non ne perdeva mai di vista le opere. Soprattutto l’umiltà e la carità della passione aveva impresse così profondamente nella sua memoria, che difficilmente voleva pensare ad altro.