Mercoledì XXXII Settimana Tempo Ordinario
Ez 47, 1-2.8-9.12 Sal 45 1Cor 3,9-11.16-17 Gv 2, 13-22
Dedicazione della Basilica Lateranense, festa
La Basilica Lateranense è la “madre”, la prima di tutte le chiese; per questo festeggiamo la sua dedicazione. Ma oggi ricordiamo anche che noi stessi, con l’acqua del Battesimo, siamo chiesa, siamo tempio di Dio, dove abita lo Spirito Santo. Gesù agisce con forza perché ci vuole puri e liberi. Insieme ai banchi, vuole rovesciare le idee sbagliate, le convinzioni che ci rendono schiavi e ci allontanano da Dio. Con lui non può esserci un rapporto di interesse, di dare e avere. Perché è Padre, e ci chiede amore, confidenza, fiducia; vuole stabilire con noi una relazione bella e sincera. Quante volte dimentichiamo questo, Dio diventa uno lontano, un contabile severo che, in fondo, esige sempre qualcosa. L’amore del Padre per noi è gratuito, incondizionato. E proprio questo amore, nel Figlio che dona la sua vita per tutti, ci rende liberi e veri.
O Dio, che con pietre vive e scelte prepari una dimora eterna per la tua gloria, continua ad effondere sulla Chiesa la grazia che le hai donato, perché progrediamo sempre nell’edificazione della Gerusalemme del cielo.
Dalla Vita Prima di Tommaso da Celano [FF 328]
Già cambiato spiritualmente, ma senza lasciar nulla trapelare all’esterno, Francesco rinuncia a recarsi nelle Puglie e si impegna a conformare la sua volontà a quella divina. Si apparta un poco dal tumulto del mondo e dalla mercatura, e cerca di custodire Gesù Cristo nell’intimità del cuore. Come un mercante avveduto sottrae allo sguardo degli scettici la perla trovata, e segretamente si adopra a comprarla con la vendita di tutto il resto.