Martedì XII Settimana Tempo Ordinario
Gn 13,2.5-18 Sal 14 Mt 7,6.12-14
Il Signore non ci illude prospettandoci comodi percorsi. Non ci nasconde che il cammino del Vangelo è esigente. Perché l’amore è esigente. Amare Dio e amare il prossimo richiede un combattimento – dice Papa Francesco – “di tutti i giorni, per tutto il giorno”. La grazia che ci trasforma viene da Dio, ma la perseveranza è un nostro lavoro. Chi accetta di sostenere questa lotta? I piccoli, che amano Gesù più di sé stessi e cercano di imitarlo nell’amore. Antepongono il bene altrui al proprio, con umiltà. Lo vediamo in Abramo, che cede il passo a Lot e sceglie per sé la via stretta e angusta. Potrebbe sembrare limitante. Ma è bello e liberante, perché aiuta a contenere il proprio orgoglio, l’egoismo che inaridisce. “Entrando per la porta di Gesù, la porta della fede e del Vangelo” dice Papa Francesco, “noi potremo uscire dagli atteggiamenti mondani, dalle cattive abitudini, dagli egoismi e dalle chiusure. Quando c’è il contatto con l’amore e la misericordia di Dio, c’è il cambiamento autentico”.
Donaci, o Padre, l’umiltà di seguire Gesù.
Dalla Regola non Bollata [FF 37]
E siano modesti, mostrando ogni mansuetudine verso tutti gli uomini. Non giudichino, non condannino; e come dice il Signore, non guardino ai più piccoli peccati degli altri, ma pensino piuttosto ai propri nell’amarezza della loro anima. E si sforzino di entrare per la porta stretta, poiché dice il Signore: «Angusta è la porta e stretta la via che conduce alla vita; e sono pochi quelli che la trovano».