Lunedì XIV Settimana del Tempo Ordinario
Gen 28,10-22 Sal 90 Mt 9,18-26
«Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo» esclama Giacobbe. Dio gli appare in sogno, in modo inaspettato. Così quel luogo dove Giacobbe si era messo a dormire diventa sacro, e la pietra che aveva usato come cuscino viene eretta come stele, consacrata con olio, prima pietra del santuario di Betel. Nel vangelo, la donna che soffre perdite di sangue dice tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». È con fede che, infrangendo le regole di purità, questa donna si avvicina a Gesù, ed è per la grande fede in Lui che riesce a toccarlo, pur senza toccarlo, ma stringendo una delle frange del suo mantello. E da quella fede viene salvata. Il Signore Gesù si mostra sempre pronto a lasciarsi toccare e a donarci sé stesso e il suo amore che ci sveglia e ci salva da ciò che ci porta alla morte. Ma noi, sappiamo vedere nelle “frange” della nostra quotidianità la sua presenza?
Donaci il tuo Spirito di intelletto, o Signore, perché nelle vicende di questa giornata sappiamo riconoscere la tua presenza e crescere nella fede in Te.
Dalle Lettere di Santa Chiara ad Agnese di Boemia [FF 2888-2889]
Poni la tua mente nello specchio dell’eternità, poni la tua anima nello splendore della gloria, poni il tuo cuore nella figura della divina sostanza e trasformati tutta, attraverso la contemplazione, nell’immagine della sua divinità, per sentire anche tu ciò che sentono gli amici gustando la dolcezza nascosta che Dio stesso fin dall’inizio ha riservato ai suoi amanti.