Venerdì XVII Settimana del Tempo Ordinario
Lv 23,1.4-11.15-16.27.34-37 Sal 80 Mt 13,54-58
San Giovanni Maria Vianney, memoria
Gesù a Nazareth non viene riconosciuto. Invece di meravigliarsi davanti alle opere che compie, i suoi compaesani restano increduli e quindi si scandalizzano. Le loro domande sulle origini del Maestro di Nazareth lasciano in sospeso e sottintendono lo scandalo. Eppure sarebbe stato così bello avere come concittadino il Messia atteso da Israele. Cosa si lasciano sfuggire gli abitanti di Nazareth! Così può succedere anche a noi quando ci facciamo troppe domande indagatrici, quando non rimaniamo nel silenzio e contempliamo per poterci stupire. Così rischiamo di lasciarci sfuggire la sua opera. Impariamo dal Curato d’Ars a curare la nostra e le altrui anime attraverso la contemplazione, la bontà e la carità.
Dio onnipotente e misericordioso, che hai fatto di san Giovanni Maria Vianney un pastore mirabile per lo zelo apostolico, per la sua intercessione e il suo esempio fa’ che con la nostra carità guadagniamo a Cristo i fratelli e godiamo, insieme con loro, la gloria senza fine (Colletta).
Dalla Vita prima di Tommaso da Celano [FF 519]
Sia benedetto e glorificato Dio, unico e sapiente, che rinnova i suoi miracoli e ripete le meravigliose gesta per confortare le menti dei deboli con le nuove rivelazioni e per mezzo di una meraviglia visibile conquistarne gli animi all’amore delle cose invisibili! O meravigliosa e amabile disposizione divina, che, per fugare ogni dubbio sulla novità del prodigio, ha compiuto prima con misericordia in Colui che veniva dal cielo quello che poi avrebbe realizzato nell’uomo che viveva sulla terra!