Giovedì, V Settimana del Tempo Ordinario
1Re 11,4-13 Sal 105 Mc 7,24-30
L’incontro di Gesù con la donna siro-fenicia avviene in una casa. Per l’evangelista Marco la casa è il luogo della riunione della comunità credente. Qui Gesù avvia la sua missione, casa per tutti le genti. Cosa porta una donna di ambiente ricco e di alta estrazione culturale, a voler incontrare Gesù? Lui, infatti, intavola con lei un discorso anche duro. Ma la donna lo prega insistentemente, non dubita della sua potenza e misericordia e lo riconosce come Signore, dimostrando un’adesione di fede eccezionale. Chiede, con la liberazione della figlia, di non rimanere esclusa dalla salvezza. Gesù esaudisce la sua richiesta, proprio per come è cosciente di chi Lui sia.
Signore, rendici capaci di cogliere nei nostri fratelli una coscienza sincera, buona base per poter annunciare loro la Tua salvezza.
Dalla Vita prima di Tomaso da Celano [FF 463]
Una volta un frate gli domandò perché raccogliesse con tanta premura perfino gli scritti dei pagani e quelli che certamente non contenevano il nome di Dio, egli rispose: «Figlio mio, perché vi sono le lettere con cui si può comporre il santissimo nome del Signore Iddio; d’altronde, ogni bene che vi si trova, non va riferito ai pagani o ad altri uomini, ma soltanto a Dio, fonte di qualsiasi bene!». Cosa ancor più sorprendente, quando faceva scrivere messaggi di saluto o di esortazione, non permetteva che si cancellasse alcuna parola o sillaba, anche se superflua o errata.