Lunedì I Settimana di Quaresima
Lv 19,1-2.11-28 Sal 18 Mt 25,31-46
“L’avete fatto a me”. Questa Parola ci rivela una delle espressioni della gratuità e dell’umiltà dell’amore di Dio per noi. Gesù non lega l’appartenenza al Regno alla sua conoscenza perché chiunque si impegnerà concretamente ad amare l’uomo nelle sue piccolezze, nelle sue fragilità, sarà “benedetto dal Signore“.
L’incontro con l’altro, in particolare con chi ci mostra la sua povertà e il suo bisogno, è un’occasione di grazia per scegliere il bene e sperimentare che nel donarsi gustiamo la gioia piena.
Alla fine dei tempi tutti conosceremo finalmente il volto di Dio, che era presente e riflesso in ogni fratello bisognoso, emarginato, piccolo, incontrato sul nostro cammino.
Donaci, o Padre, di “scoprire Gesù nel volto degli altri, nella loro voce, nelle loro richieste” (Papa Francesco, EG 91).
Dalla Leggenda dei tre Compagni [FF 1407]
Francesco, mentre un giorno cavalcava nei paraggi di Assisi, incontrò sulla strada un lebbroso. Il poiché di solito aveva grande orrore dei lebbrosi, fece violenza a se stesso, smontò da cavallo e offrì al lebbroso un denaro, baciandogli la mano. E ricevendone un bacio di pace, risalì a cavallo e seguitò il suo cammino.