Dono dall’alto
Settembre 25, 2020
Venerdì XXV Settimana del Tempo Ordinario
Qo 3,1-11 Sal 143 Lc 9,18-22
Il Signore, dopo aver pregato il Padre, rivolge una domanda fondamentale ai suoi discepoli. Chi stanno seguendo? E perché? Quali aspettative hanno nei suoi confronti?
“Chi è dunque costui?”, si erano già domandati gli apostoli impauriti davanti alla tempesta sedata. Ma ora Pietro si fa portavoce dei suoi compagni e dichiara Gesù “Il Cristo di Dio”. È nella fede e nella preghiera che il discepolo intuisce il mistero di Gesù. È solo per un dono dall’alto che può proclamarlo uomo scelto e promesso da Dio per la salvezza. La questione ora è comprendere la via che il Messia sceglie per portare a compimento il progetto di Dio e incamminarsi dietro Lui. È questo il dono che riceviamo: scoprire il volto di Gesù rispondendo personalmente, ed in modo irripetibile, alla chiamata che ci viene rivolta: “Ma voi, chi dite che io sia?”. Da questa risposta, che coinvolge la vita, dipende la qualità della sequela. Essa chiede di compiere un intenso cammino di purificazione dalle attese di gloria e di potere. Chiede di volgere incessantemente lo sguardo verso il Figlio dell’uomo che deve essere “ucciso e risorgere il terzo giorno”.
Signore Gesù, donaci si saper pregare con fede e gratuità per conoscere sempre più il tuo volto.
Dalla vita prima di Tommaso da Celano [FF 483]
Terminata la preghiera, si alzò e con spirito di umiltà e contrizione di cuore, fatto il segno della santa croce, prese il libro dall’altare e lo aprì con riverenza e timore. Ora avvenne che alla apertura del libro, la prima cosa sulla quale si posarono i suoi occhi fu la passione di nostro Signor Gesù Cristo, ma solo nel tratto in cui viene predetta.
Parola del Giorno
Settembre 25, 2020
Venerdì XXV Settimana del Tempo Ordinario
Qo 3,1-11 Sal 143 Lc 9,18-22
Il Signore, dopo aver pregato il Padre, rivolge una domanda fondamentale ai suoi discepoli. Chi stanno seguendo? E perché? Quali aspettative hanno nei suoi confronti?
“Chi è dunque costui?”, si erano già domandati gli apostoli impauriti davanti alla tempesta sedata. Ma ora Pietro si fa portavoce dei suoi compagni e dichiara Gesù “Il Cristo di Dio”. È nella fede e nella preghiera che il discepolo intuisce il mistero di Gesù. È solo per un dono dall’alto che può proclamarlo uomo scelto e promesso da Dio per la salvezza. La questione ora è comprendere la via che il Messia sceglie per portare a compimento il progetto di Dio e incamminarsi dietro Lui. È questo il dono che riceviamo: scoprire il volto di Gesù rispondendo personalmente, ed in modo irripetibile, alla chiamata che ci viene rivolta: “Ma voi, chi dite che io sia?”. Da questa risposta, che coinvolge la vita, dipende la qualità della sequela. Essa chiede di compiere un intenso cammino di purificazione dalle attese di gloria e di potere. Chiede di volgere incessantemente lo sguardo verso il Figlio dell’uomo che deve essere “ucciso e risorgere il terzo giorno”.
Signore Gesù, donaci si saper pregare con fede e gratuità per conoscere sempre più il tuo volto.
Dalla vita prima di Tommaso da Celano [FF 483]
Terminata la preghiera, si alzò e con spirito di umiltà e contrizione di cuore, fatto il segno della santa croce, prese il libro dall’altare e lo aprì con riverenza e timore. Ora avvenne che alla apertura del libro, la prima cosa sulla quale si posarono i suoi occhi fu la passione di nostro Signor Gesù Cristo, ma solo nel tratto in cui viene predetta.
Parola del Giorno