Vegliare pregando 

Sabato XXXIV Settimana Tempo Ordinario
Dn7,15-27 Dn 3 Lc 21,34-36
San Francesco Antonio Fasani sacerdote, memoria 

Quando si aspetta qualcuno il pensiero è fisso lì, gli impegni sono tutti  organizzati in funzione di chi deve venire. Vegliare pregando è  l’atteggiamento di chi pregusta già nell’attesa l’arrivo dell’amato, di chi vive  già come se l’attesa fosse compiuta. Mantenendo viva nella preghiera la  relazione con Dio, possiamo sperimentare la Sua forza, che con  misericordia ci rimette in piedi, ci dona la grazia di perdonare e  ricominciare, di fare il primo passo verso l’altro per cercare il bene. Vegliare  in ogni momento pregando è chiedere al Signore di abitare ogni tempo,  ogni situazione, ogni relazione, con fiducia! È gustare, nelle fatiche e negli  impegni quotidiani, la Sua presenza certa, attenderlo sempre, con tutto il  cuore. I santi dell’Altissimo” infatti “riceveranno il regno e lo possederanno  per sempre, in eterno”

Rinnova con il dono del tuo Spirito i nostri cuori, o Padre, perché tu sia  glorificato in ogni nostra opera, e tutta la storia del mondo si disponga alla  venuta del tuo Figlio. 

Dalle Lettere di Chiara ad Agnese di Boemia [FF 2875-2876]

Sempre vedendo il tuo principio, ciò che hai ottenuto tienilo stretto, ciò  che stai facendo, fallo e non lasciarlo, ma con corsa veloce, passo leggero,  senza inciampi ai piedi, così che i tuoi passi non raccolgano nemmeno la  polvere, sicura, gioiosa e alacre avanza cautamente sul sentiero della  beatitudine, a nessuno credendo, a nessuno acconsentendo che volesse  richiamarti indietro da questo proposito, o ti ponesse un ostacolo sulla via.

Parola del Giorno