Il “sì” sia sì

Venerdì VII Settimana Tempo Ordinario
Gc 5,9-12   Sal 102  Mc 10,1-12

Le esigenze della sequela assieme alla luce e forza che Gesù dona per volergli bene l’evangelista Marco le presenta con estrema chiarezza dalla fine del capitolo 8, e via via entra in esse con sempre maggiore profondità. In questo decimo capitolo, di cui oggi leggiamo l’inizio, san Marco applica la sequela ad alcune situazioni concrete: il matrimonio, la ricchezza e l’autorità. Nei versetti dedicati al matrimonio Gesù, come sa fare lui, va oltre il problema delle diverse scuole teologiche del tempo circa la liceità del ripudio e sembra farci presente almeno tre attenzioni per valutare la nostra sequela.
La fedeltà “fino alla fine” è la nota essenziale dell’amore di Dio: nella vita spirituale è facile incorrere nella tentazione dello “sconto”, del “non mi si può chiedere di più”. È la durezza del cuore, la “sclerocardia”, che non vuole o non riesce a correre il rischio del dono completo di sé impedendo di cogliere il disegno creativo di Dio.
Gesù inoltre rimanda all’alleanza e Giacomo scrive: “Beati quelli che sono stati pazienti”. Quanto spesso a noi sembra logico che gli altri debbano avere pazienza con noi, ma facciamo fatica a guardare con solidarietà i loro difetti. Dobbiamo chiedere spesso con fede lo Spirito di pazienza e di perdono per poter “rimanere nell’amore”.
Gesù poi oppone una citazione biblica a quella dei farisei, perché la usano per scusare la loro mediocrità. È anche per noi il rischio di manipolare la Parola a nostro favore, fermandoci ad una citazione che magari ci fa sentire a posto. Bisogna discernere, nelle stesse Scritture, l’intenzione di Dio su come desidera che viviamo i nostri affetti.

Padre buono, donaci lo Spirito di fermezza nel seguire Gesù.

Dallo Specchio di Perfezione [FF 278] […] Francesco, inchinandosi davanti al cardinale, disse: «Messere, i miei frati si chiamano minori affinché non presumano diventare maggiori. La loro vocazione insegna loro a restare al livello comune e a seguire le orme dell’umiltà di Cristo, affinché in tal modo possano alla fine essere esaltati più che gli altri allo sguardo dei santi».

Parola del Giorno