Mercoledì XIX Settimana del Tempo Ordinario
Ap 11,19; 12, 1-6a.10 Sal 44 1Cor 15,2027a Lc 1,39-56
Assunzione della Beata Vergine Maria, Solennità
La definizione del dogma dell’Assunzione dice che “L’Immacolata Madre di Dio, sempre Vergine, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo”. In anima e corpo, con tutta la sua vita, la sua storia, il cammino compiuto. Entra con tutta la sua disponibilità e generosità di madre. Entra nella gloria con le sue gioie e forse con le sue domande, certamente con tutta la sua fede, rinnovata chissà quante volte, soprattutto nei momenti della prova. Maria entra nella gloria certamente con tutte quelle cose che, del mistero del suo Figlio, avrà custodito, meditandole nel suo cuore (cfr. 2,19). Nella gloria di Dio, tutto si compie e trova la sua pienezza e la sua beatitudine. Maria apre questa strada anche per noi. Certo, lei è un modello eccelso, privilegiato dalla grazia di Dio, ma non ‘irraggiungibile’. Rivolgiamoci spesso alla Vergine Madre, donna della Speranza, che ci mostra il compimento di una vita piena, il destino felice di chi ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto (1,45).
Maria, Madre di Dio e Madre nostra, aspettaci e aprici un giorno le porte del cielo, perché possiamo gioire con te e il tuo Figlio, accolti nella gloria.
Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano [FF 786]
Orsù, Avvocata dei poveri, adempi verso di noi il tuo ufficio di protettrice fino al tempo prestabilito dal Padre.