Venerdì I Settimana di Avvento
Is 29,17-24 Sal 26 Mt 9,27-31
Sant’Ambrogio Vescovo e Dottore della Chiesa, Memoria
Con Gesù ai realizza la profezia del profeta Isaia: “Liberati dall’oscurità e dalle tenebre, gli occhi dei ciechi vedranno”, profezia che ha come scopo la gioia degli uomini. Il Signore, con la sua presenza e la sua libertà, dona la consolazione! Vedere la luce è nascere e Gesù ci ridona la capacità di scoprirlo vivo nella nostra vita. Dono inaspettato, forse, come per i due uomini ciechi del Vangelo. Non chiedono la guarigione ma la pietà, che cioè il Signore faccia ciò che è giusto per loro! Per Gesù è giusto ridare la vista, togliere la difficoltà, togliere le tenebre, togliere ciò che non permette la relazione con Lui e i fratelli! Crediamo che possa avvenire questo? Crediamo che ci sia anche per noi la possibilità di avere occhi nuovi per poter vivere nella gioia piena? Ognuno di noi può far memoria di momenti di luce, momenti in cui ha sperimentato che il Signore c’è! Avere gli occhi aperti è aver visto il miracolo della fede! Credere, chiedere e ringraziare … ci doni il Signore questo coraggio, di fare questi passi con tutto il cuore!
Ti ringraziamo Signore per la Tua Parola decisa e consolante. Come Sant’Ambrogio, donaci di saper parlare di Te, delle tue opere di luce!
Dalla Leggenda maggiore di San Bonaventura [FF1300]
A Tebe, nella Romania, una donna cieca, che la vigilia di san Francesco aveva digiunato a pane ed acqua il giorno della festa, di primissimo mattino si fece condurre dal marito alla chiesa dei frati minori. Durante la celebrazione della Messa, al momento dell’elevazione del Corpo di Cristo, la donna aprì gli occhi, vide con chiarezza, si prostrò in devotissima adorazione. Così adorando, gridò forte: “ Grazie a Dio e al suo Santo, perché io vedo il Corpo di Cristo ”… Tutto ciò, per i meriti di san Francesco e in virtù della fede.