Lunedì II Settimana di Quaresima
Dn 9,4b-10 Sal 78 Lc 6,36-38
Gesù insiste nel ricordarci che noi siamo figli del Padre che è nei cieli, chiamati a somigliare a questo Padre, misericordioso verso tutti. È questa figliolanza che dobbiamo vivere. Cercare da soli di vivere liberi dal giudizio, dal rancore, dall’egoismo,…è una strada che porta al fallimento. Solo chi si scopre e riconosce non giudicato; perdonato senza misura; colmato di doni con infinita generosità può diventarne capace. È l’amore di Dio, riversato in noi in “una misura buona, pigiata, colma e traboccante”, che ci fa essere Suoi veri figli, e ci rende capaci di donare con la stessa misura. Riconosciamo di chi siamo figli! Rendiamoci conto di questa sovrabbondanza e lasciamo che la gratitudine si faccia spazio nel cuore, per poi da qui attingere la forza e l’amore per comportarci con misericordia come il Padre.
Rendici santi, Signore, come tu sei santo
Dalle Lodi di Dio Altissimo [FF 261]
Tu sei il bene, ogni bene, il sommo bene, Signore Dio vivo e vero.
Tu sei amore e carità, Tu sei sapienza,
Tu sei umiltà, Tu sei pazienza,
Tu sei bellezza, Tu sei sicurezza, Tu sei quiete […].
Tu sei la nostra speranza, Tu sei la nostra fede,
Tu sei la nostra carità, Tu sei tutta la nostra dolcezza,
Tu sei la nostra vita eterna, grande e ammirabile Signore,
Dio onnipotente, misericordioso Salvatore.