Sabato della Settimana Santa
Il silenzio è quiete, sollievo spesso desiderato, ma anche un pericolo che si sfugge volentieri, un vuoto che a volte spaventa. Ci costringe infatti a guardare agl’inferi del nostro cuore, con tutte le sue inquietudini e contraddizioni. “Oggi sulla terra c’è grande silenzio e solitudine” dice l’antica omelia del sabato santo, che si recita oggi nell’Ufficio delle letture. Il silenzio del sabato Santo ci dice che il Padre, nel suo Figlio Gesù morto per amore, ha già detto e dato tutto. “Che cosa è avvenuto? Dio è morto nella carne ed è sceso a scuotere il regno degli inferi”. Scende per andare a prendere coloro che aspettavano la salvezza. Li prende per mano e li porta in cielo: “Risorgi, allontaniamoci di qui!”. È un silenzio salvifico quello di oggi. È l’unica risposta possibile davanti a tutto l’Amore con cui Dio che ci viene incontro, a tutto la Vita che viene riversata nella nostra povera vita. Anche per la Vergine Maria è stato così.
Madre nostra, Vergine del Silenzio, insegnaci ad accogliere il mistero del tuo Figlio Gesù che muore e risorge per noi.
Dalla Lettera ai fedeli [FF 183-184]
Il Signore depose tuttavia la sua volontà nella volontà del Padre dicendo: “Padre, sia fatta la tua volontà; non come voglio io, ma come vuoi tu”. E la volontà di suo Padre fu questa, che il suo figlio benedetto e glorioso, che egli ci ha donato ed è nato per noi, offrisse sé stesso, mediante il proprio sangue, come sacrificio e vittima sull’altare della croce, non per sé, poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose, ma in espiazione dei nostri peccati, lasciando a noi l’esempio perché ne seguiamo le orme.