Che novità è questa?
Mercoledì XXIII Settimana del Tempo Ordinario
Col 3,1-11 Sal 144 Lc 6,20-26
Nelle Beatitudini c’è la promessa di un grande cambiamento: dalla povertà alla pienezza, dalla fame alla sazietà, dal pianto all’allegria, dal disprezzo alla stima, dall’insulto alla ricompensa. È la promessa di una svolta totale! Nella fede in Cristo Risorto, la vita diventa promessa di novità, prospettiva di senso e di pienezza, anche quando le circostanze sembrano non avere né senso né pienezza. Gesù, prima di pronunciare il suo discorso, alza gli occhi verso i discepoli. Che novità è questa? Il Maestro sta più in basso dei suoi discepoli? Sì, la prima novità è che l’Altissimo si è fatto piccolo, si è messo al di sotto di tutti. È Lui il vero povero, l’affamato, l’afflitto, il disprezzato. Per amore nostro è sceso fino a noi e ha preso su di sé tutto il dolore e il male del mondo. E ancora più giù, fino agli inferi per sconfiggere la morte. Ogni povertà, vissuta per amore del Signore, seguendo i passi del Risorto, può diventare una svolta decisiva, un’occasione di vita nuova, il dono benedetto della novità.
Tu sei giusto, Signore, e sono retti i tuoi giudizi:
agisci con il tuo servo secondo il tuo amore (Sal 119)
Dalla Regola di Santa Chiara [FF 2795]
Le sorelle non si approprino di nulla, né della casa, né del luogo, né d’alcuna cosa, e come pellegrine e forestiere in questo mondo, servendo al Signore in povertà e umiltà con fiducia mandino per la elemosina. E non devono vergognarsi, poiché il Signore si fece per noi povero in questo mondo. E questo quel vertice dell’altissima povertà, che ha costituto voi, sorelle mie carissime, eredi e regine del regno dei cieli, vi ha reso povere di sostanze, ma ricche di Virtù. Questa sia la vostra parte di eredità, che introduce nella terra dei viventi.