Lunedì XXV Settimana del Tempo Ordinario
Ef 4,1-7.11-13 Sal 18 Mt 9,9-13
San Matteo, apostolo ed evangelista, festa
Il Signore Gesù è venuto a mostrarci il volto di Dio, che, come dice san Paolo, è «Padre di tutti, è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti». Nella mente del Padre noi non siamo divisi in giusti o peccatori, sani o malati, belli o brutti, obbedienti o disgraziati. Nel cuore di Dio noi siamo tutti figli, a ciascuno dei quali il Padre riserva uno sguardo d’amore particolare. In ciascuno di noi Egli è presente e vuole attraverso ciascuno farsi presente per gli altri. Tutti siamo chiamati a vivere con Dio questa relazione di figli amati. Questa comune origine è ciò che ci unisce gli uni agli altri, ciò che ci permette di creare legami di comunione e di essere strumento perché altri incontrino il volto buono del Padre.
La chiamata di Matteo ci insegna che questo sguardo, se ancora non lo abbiamo incontrato, può posarsi su di noi in ogni momento. Prepariamo il cuore ad accogliere con prontezza questa chiamata ad essere prima di tutto figli…amati, chiamati, inviati.
Donaci, o Signore, la grazia di riconoscere oggi il tuo sguardo buono che si posa su di noi perché possiamo seguirti con gioia.
Dall’Orazione sul «Padre nostro» [FF 266.268-269]
O santissimo Padre nostro […] Sia santificato il tuo nome: si faccia luminosa in noi la conoscenza di te, perché possiamo conoscere qual è l’ampiezza dei tuoi benefici, l’estensione delle tue promesse, la sublimità della tua maestà e la profondità dei tuoi giudizi. Venga il tuo regno: affinché tu regni in noi per mezzo della grazia e ci faccia giungere nel tuo regno, dove la visione di te è senza veli, l’amore di te è perfetto, la comunione con te è beata, il godimento di te senza fine.