Lunedì III Settimana di Quaresima
2Re 5,1-15a Sal 42 Lc 4,24-30
Naamàn e gli abitanti di Nazaret ricevono una risposta diversa da quella che si attendevano e si sdegnano, il primo scegliendo di tornare a casa, i secondi provando addirittura ad eliminare Gesù.
Il vero insegnamento per noi giunge dai personaggi minori, che tendono a rimanere in secondo piano: i servi. La serva della moglie di Naamàn testimonia la presenza del profeta di Dio che può guarire il suo signore. I servi hanno a cuore la vita del loro padrone e gli insegnano ad obbedire anche se il comando che ha ricevuto non è quello che si aspettava. I servi sono coloro che sanno per esperienza di non avere potere sulla propria vita e sono abituati a fare ciò che viene loro detto. Questa loro umiltà gli permette di essere maestri di obbedienza. Grazie a loro Naamàn viene guarito e soprattutto può riconoscere che l’unico vero Dio è il Dio di Israele. Diversa l’esperienza dei Nazaretani, che pagano il prezzo del loro cuore orgoglioso e non riescono a riconoscere che il Figlio di Dio era in mezzo a loro.
Signore, tu che ti sei fatto nostro servo per essere simile a noi, rendi il nostro cuore che ascolta, un cuore simile al tuo.
Dalla Lettera a tutto l’Ordine [FF 216]
Inclinate l’orecchio del vostro cuore e obbedite alla voce del Figlio di Dio. Osservate con tutto il vostro cuore i suoi precetti e adempite perfettamente i suoi consigli. Lodatelo perché è buono ed esaltatelo nelle opere vostre, poiché per questo vi mandò nel mondo intero, affinché rendiate testimonianza alla voce di lui con la parola e con le opere e facciate conoscere a tutti che non c’è nessuno onnipotente eccetto lui. Perseverate nella disciplina e nella santa obbedienza, e adempite con proposito buono e fermo quelle cose che gli avete promesso. Il Signore Iddio si offre a noi come a figli.