Venerdì III Settimana di Quaresima
Is 7,10-14; 8-10 Sal 39 Eb 10,4-10 Lc 1,26-38
Annunciazione del Signore, Solennità
Maria è la piena di Grazia, la donna che è piena del favore divino, che non è stata mai separata da Dio. La relazione di Maria con Lui non è mai stata interrotta dal peccato, fin dal suo concepimento.
Scelta, esclama: “Eccomi” dinanzi all’annuncio dell’Angelo.
Un “eccomi” pieno di fede e di Grazia, anche se turbato da tanta grandezza… Ma il Signore dona, riempie prima di chiedere. Questa è la fede da offrire nelle mani di Dio, la fede di chi ha già ricevuto e per questo ha fiducia che la promessa di vita piena sia già compiuta.
Maria, con il suo “sì”, mostra a tutti la gratuità della restituzione. Maria sa di essere graziata nel ricevere il dono della visita di Dio. Il figlio che nasce è il dono della visita, il dono che va oltre il limite dell’uomo. Maria è nostra maestra nell’insegnarci come metterci sulla strada di Dio: ha vissuto e atteso fedelmente che il Signore Gesù, opera di Dio Padre, si rivelasse dalla nascita sino all’Ascensione al cielo. Anche noi siamo chiamati a metterci in cammino e in gioco dentro la promessa che abbiamo ricevuto. Chiediamo al Signore di donarci la Sua luce per comprenderla sempre meglio.
“Ave Signora santa, santa regina, santa madre di Dio, Maria” (FF 259)
Dalla Leggenda maggiore di San Bonaventura [FF 1165]
Circondava di indicibile amore la Madre del Signore Gesù, per il fatto che ha reso nostro fratello il Signore della Maestà e ci ha ottenuto la misericordia. In Lei, principalmente, dopo Cristo, riponeva la sua fiducia e, perciò, la costituì avvocata sua e dei suoi.