Giovedì X Settimana del Tempo Ordinario
1Re 18,41-46 Sal 64 Mt 5,20-26
La Parola di oggi può trovare in una espressione di san Paolo, una bella sintesi: “gareggiate nello stimarvi a vicenda” (Rm 12,10).
Il vangelo chiede, infatti, una giustizia capace di “superare” le ristrettezze della legge, capace di superare i calcoli, i giudizi affrettati o persistenti nel sottolineare il negativo degli altri e tutto ciò che, in modo sottile, può essere molto violento: il pettegolezzo, il lamento, il disprezzo…
Possiamo immaginare bene come sarebbe la vita se tutti fossimo impegnati e perseveranti in questa gara cercando di superare una logica d’amore fatta di regole a favore di un amore disposto al perdono.
Certo, non è una cosa da poco e, spesso, liquidiamo questa prospettiva con un vero, ma riduttivo: magari ne fossi capace! Se questa fosse la risposta, dovremmo onestamente dire che assomiglia ad una buona scusa per disimpegnarci… Il Signore sa bene che è una “gara” impegnativa e, proprio per questo, ci prepara, ci allena, come ha fatto con Elia: ci accompagna in un processo, di purificazione, di discernimento, di preghiera.
Insegnaci, o Padre, a fidarci che rendi possibili le nostre impossibilità.
Dalla Regola non Bollata [FF 70]
Nient’altro dunque dobbiamo desiderare, nient’altro volere, nient’altro ci piaccia e diletti, se non il Creatore e Redentore e Salvatore nostro, solo vero Dio, il quale è il bene pieno, ogni bene, tutto il bene, vero e sommo bene, che solo è buono, pio, mite, soave e dolce, che solo è santo, giusto, vero e retto, che solo è benigno, innocente, puro, dal quale e per il quale e nel quale è ogni perdono, ogni grazia, ogni gloria di tutti i penitenti e i giusti, di tutti i beati che godono insieme nei cieli.