Sabato XXIV Settimana del Tempo ordinario
Gal 6,14-18 Gal 2 Lc 9,23-26
Impressione delle Stimmate di San Francesco, festa
Se qualcuno vuol venire dietro a me. Il Signore non ci obbliga. Ma per chi vuole, è necessario un passaggio fondamentale: rinnegare sé stessi e prendere la propria croce. Quale croce? Non tanto un problema che oggi mi affligge. La croce di cui parla Gesù è soprattutto quel “farsi dono per amore” che mi permette di seguirlo. Questa è infatti la strada che Lui ha percorso. Rinnegare me stesso sarà allora coltivare con cura la disponibilità a quella missione a cui il Signore mi chiama personalmente. Sarà accogliere con disponibilità la Parola particolare che pian piano si rivela nella mia storia. È soprattutto la chiamata ad una forte amicizia con Gesù. Per il nostro padre Francesco è stato così: nei segni delle stimmate, ha accolto la vita nuova che Dio gli voleva regalare. La sua esperienza fu certo straordinaria. Ma ciascuno di noi può lasciarsi toccare docilmente dall’amore di Gesù e diventarne un suo riflesso vivente.
Signore Gesù, mi hai amato e hai dato te stesso per me.
Dalla Leggenda dei tre Compagni [FF 1431]
Francesco prese il libro dei Vangeli e, inginocchiandosi davanti all’altare, lo aprì. E subito gli cadde sott’occhio il consiglio del Signore: “Se vuoi essere perfetto, va’ e vendi tutti i tuoi beni e distribuiscili ai poveri, e avrai un tesoro nel cielo”. (…) Poi aprì il libro una seconda e una terza volta. (…) “Non portate nulla nei vostri viaggi” e: Chi vuole seguirmi, rinunzi a sé stesso”. Alla terza conferma che gli fu mostrata, disse a Bernardo e Pietro: “Fratelli, ecco la vita e la regola nostra, e di tutti quelli che vorranno unirsi a noi. Andate dunque e fate quanto avete udito”.