Sotto le ali

Giovedì XXX Settimana del Tempo Ordinario
Ef 6,10-20   Sal 143   Lc 13,31-35

Gesù, attraverso i farisei, manda la sua risposta profetica, schietta e tagliente ad Erode che lo vuole uccidere. Per definirlo, si serve dell’immagine della volpe, l’animale che aggredisce le sue prede di notte. Non è un animale forte, ma usa l’astuzia per esercitare la sua prepotenza e voracità. A volte anche noi usiamo l’astuzia per opporci a quel bene che ci scomoda, che ci richiede fatica. Poi Gesù si rivolge a Gerusalemme con parole accorate, come parlasse ad una persona. Cerca di provocarla, di farla rinsavire, come si fa con qualcuno che si sta facendo del male. Parlando di sé stesso, usa un’altra immagine insolita: la chioccia è la gallina che cova i pulcini. È completamente dedita a radunare, nutrire, proteggere i suoi piccoli. E, pur non essendo aggressiva, sembra tiri fuori una forza straordinaria quando si tratta di difenderli. Il Signore Gesù, mentre è diretto a Gerusalemme ad offrire la sua vita per noi, ci parla della sua cura forte e tenera come quello di una mamma che raduna i suoi figli, li protegge, li salva. Lasciamoci vincere da questo amore.

Signore Gesù, con forza e decisione vai verso la croce. Dona anche a noi il vigore per rispondere a tanto amore e prenderci cura dei nostri fratelli.

Dalla quarta Lettera di Santa Chiara ad Agnese [FF 2906] Alla fine dello specchio contempla l’ineffabile carità, per la quale volle patire sull’albero della croce e su di esso morire della morte più vergognosa. Perciò lo stesso specchio, posto sul legno della croce, ammoniva i passanti su ciò che là bisognava considerare, dicendo: O voi tutti che passate per via, fermatevi e guardate se c’è un dolore simile al mio dolore; rispondiamo con una sola voce, con un solo spirito, a lui che grida e si lamenta: Sempre l’avrò nella memoria e si struggerà in me l’anima mia.

La Parola del Giorno