Martedì XIX Settimana Tempo Ordinario
Ap 11,19; 12,1-6.10 Sal 44 Lc 1, 39-56
Assunzione della Beata Vergine Maria
Maria ha fretta di esultare, di condividere il tesoro prezioso che ha scoperto: la gratitudine che scoppia dentro di lei non può più essere taciuta. Ecco perché canta, e ha tanta fretta di raggiungere Elisabetta. Scopre che, proprio nella sua piccolezza, Dio l’ha guardata, ha voluto innalzare in lei ciò che, agli occhi del mondo, è insignificante. Come il granellino di senapa della parabola che è il più piccolo e banale tra tutti i semi. Ma poi diventa un albero sui cui rami gli uccelli possono trovare riposo. È questa la logica di Dio. Anche dentro di noi c’è qualche prepotenza da rovesciare, qualche arroganza da mettere a tacere. Ciò invece che è umile e vero, Dio lo vuole portare in cielo, benedire, e farne un dono per altri.
Madre nostra Maria, insegnaci a gioire di gratitudine per quelle meraviglie che riconosciamo e che il Signore va compiendo anche nella nostra storia.
Dalla Leggenda maggiore di San Bonaventura [FF 1142]
Francesco si chinava, con meravigliosa tenerezza e compassione, verso chiunque fosse afflitto da qualche sofferenza fisica e quando notava in qualcuno indigenza o necessità nella dolce pietà del cuore, la considerava come una sofferenza di Cristo stesso. Aveva innato il sentimento della clemenza, che, la pietà di Cristo, infusa dall’alto, moltiplicava.