Martedì XXIII Settimana del Tempo Ordinario
Col 2,6-15 Sal 144 Lc 6,12-19
Nella Parola di oggi ricorre il tema dell’abbondanza. Paolo chiede ai credenti di Colosse un’abbondanza di gratitudine a Dio. Il Vangelo ci racconta di una pienezza di amore tra Gesù e il Padre. Ma anche di un’abbondante fiducia di Gesù nel chiamare gli apostoli. C’è una ricerca di pienezza nelle tante persone che vogliono avvicinare Gesù e desiderano guarigione. Questa abbondanza e pienezza di vita, nel nostro quotidiano, forse ci sfugge: ci confrontiamo più spesso con la scarsità: i nostri limiti, quelli altrui, la fatica della vita e della nostra povera fede. Ma la Parola oggi ci spinge ad abbondare. In cosa? Nella gratitudine per i doni inaspettati e semplici di ogni giorno. Abbondare nel donarci agli altri con slancio e gratuità. Abbondare nella confidenza con il Signore che rende ogni realtà una occasione opportuna di incontro con lui.
Tu ci hai scelti Signore perché portiamo frutto: rivelaci tu il nostro vero nome e la nostra vocazione personale.
Dalla Leggenda minore di San Bonaventura [FF 1354]
La Fonte della Misericordia aveva riversato nel servo del Signore anche una dolce compassione, con tale abbondanza e pienezza che egli, nel sollevare le miserie delle persone miserevoli, pareva portare in sé un cuore di madre. Gli era connaturale anche la clemenza, che la pietà di Cristo, infusa dall’alto, raddoppiava. E così, per i malati e per i poveri, egli si sentiva struggere l’anima ed offriva l’affetto, quando non poteva offrire la mano.