Mercoledì XXVII Settimana del Tempo Ordinario
Gal 2,1-2.7-14 Sal 116 Lc 11,1-4
Le parole del “Padre nostro”, nella versione più essenziale di Luca, ci richiamano alla semplicità della preghiera. Preghiamo solo se siamo semplici, piccoli, se impariamo a metterci in ginocchio chiedendo, chiedendo e ancora chiedendo. Il povero sa di avere continuamente bisogno delle stesse cose, cose semplici ma vitali, senza le quali non potrebbe vivere. Le parole del “Padre nostro” oggi risuonino in noi con una nuova consapevolezza e umiltà.
«Come un bimbo svezzato, Signore, è in me l’anima mia».
(Salmo 131)
Dalla Lettera ai fedeli [FF 188]
Ed eleviamo a lui lodi e preghiere giorno e notte, dicendo: “Padre nostro, che sei nei cieli”, poiché bisogna che noi preghiamo sempre senza stancarci.