Mercoledì I Settimana di Avvento
Rm 10,9-18 Sal 18 Mt 4,18-22
Sant’Andrea apostolo, festa
Gesù nel Vangelo è sempre in movimento, sempre in procinto di andare oltre. È lui che viene, non se ne sta fermo ad aspettare che i discepoli lo cerchino. Ma si muove per primo e viene a cercare ognuno di noi, con insistente pazienza, rispettando tuttavia la nostra libertà di rispondere, di lasciarci trovare. Da questo incontro nasce un mandato: diventare, come l’apostolo Andrea e i semplici pescatori di Galilea, discepoli e missionari. Questa missione interpella la nostra responsabilità: ogni credente ha, se pur nel suo piccolo, la chiamata ad essere “pescatore di uomini”. Non si tratta di fare grandi discorsi, di indovinare strategie per attirare sostenitori e fare numero… Questo solitamente lo facciamo per noi stessi, per sentirci bravi, efficienti e forti. L’andare oltre di Gesù è un andare umile, coraggioso, pieno di benevolenza e gratuità, che provoca la nostra coscienza. Possiamo domandarci quanta disponibilità abbiamo nell’andare oltre noi stessi, nel muoverci verso i fratelli perché il Vangelo sia conosciuto e amato.
“Senza linguaggio, senza parole, senza che si oda la loro voce, per tutta la terra si diffonde il loro annuncio e ai confini del mondo il loro messaggio”. (Salmo 18)
Dalla Leggenda maggiore di san Bonaventura [FF 1202]
Lo Spirito Santo con il suo magistero li rese illustri (i semplici e gli illetterati): Davide, pastore, perché pascesse il gregge della Sinagoga, liberato dall’Egitto; Pietro, il pescatore, perché riempisse le reti della Chiesa con una moltitudine di credenti, Francesco, il mercante, perché, vendendo e donando tutto per Cristo, comprasse la perla della vita evangelica.