Giovedì Santo
Ez 12,1-8.11-14 Sal 115 1Cor 11,23-26 Gv 13,1-15
Gesù ama oltre ogni misura, e questo nell’ora suprema, quando gli uomini sono istintivamente preoccupati di sé stessi. Per liberarci dalla preoccupazione di noi stessi, il Signore ci ama fino alla fine, senza guardare le conseguenze dell’amore. Non perché siamo buoni. Ma, amandoci senza misura e fino alla fine, ci rende buoni, capaci a nostra volta di amare. Facciamo oggi memoria dei segni del suo amore che abbiamo sperimentato negli eventi della vita: gli incontri, la preghiera, il perdono e la relazione personale con Lui.
Signore in questo momento vogliamo stare con te con fede e amore, con serietà, gratitudine, compassione.
Dalla Lettera a un Ministro [FF 235-236]
E questo sia per te più che stare appartato in un eremo. E in questo voglio conoscere se tu ami il Signore ed ami me suo servo e tuo, se farai questo, e cioè: che non ci sia alcun frate al mondo, che abbia peccato, quanto è possibile peccare, che, dopo aver visto i tuoi occhi, non se ne torni via senza il tuo perdono, se egli lo chiede; e se non chiedesse perdono, chiedi tu a lui se vuole essere perdonato. E se, in seguito, mille volte peccasse davanti ai tuoi occhi, amalo più di me per questo: che tu possa attrarlo al Signore.