Mercoledì XXXIV Settimana del Tempo Ordinario
Ap 15,1-4 Sal 97 Lc 21,12-19
L’Apocalisse dice che ai giusti è dato di ricevere una vittoria. Non un “trionfo”, ma una nuova dignità. Gesù, pur prospettandoci una fatica, ci rassicura: “nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto”. Non parla del riscatto umano. Ma di una vittoria più convincente: ogni volta che perdiamo qualcosa per il bene di altri. Ogni volta che perdoniamo, che sperimentiamo il sacrificio di noi stessi per amore, il Signore è lì, ci accompagna con la sua presenza consolante e vittoriosa.
Padre buono facci toccare con mano che il contrario della morte è l’amore.
Dai Fioretti [FF 1836]
Dice l’Apostolo: “Che hai tu, che tu non abbi da Dio? e se tu l’hai avuto da lui, perché te ne glori, come se tu l’avessi da te? Ma nella croce della tribolazione e dell’afflizione ci possiamo gloriare, però che dice l’Apostolo: Io non mi voglio gloriare se non nella croce del nostro Signore Gesù Cristo”. A laude di Gesù Cristo e del poverello Francesco. Amen».